mercoledì 4 febbraio 2009

disperdendomi...


On air Sigur Ros
tra i miei pensieri le parole di Murakami in Norwegian Wood.

misticismi. paesaggi immaginari solo sognati. Mi sembra di averli di fronte agli occhi. predelizioni per i colori freddi. altezze estasianti. silenzio naturale. distese.
(vorrei anch'io essere come Naoko, così eterea ed evanescente dentro una canzone dei Sigur Ros)

Certe mattine mi sveglio con l'impressione di essermi già persa qualcosa, come se il chiassuoso frastuono della mia vita metropolitana mi impedisse di vedere il reale orizzonte che separa l'infinito dal finito. e così è come se non riuscissi più a distinguere i suoni, gli odori. è tutto cosi densamente intriso di materia che non mi ricordo nemmeno il suono della schiuma sugli scogli. ora capisco. cosa vuol dire sentirsi soffocare. così in luoghi interni mi creo il mio piccolo angolo di mondo, lontano dal rumoroso esterno. una mattina mi sveglio, col sonno ancora negli occhi e una voce rotta dice che una persona non c'è più. così devo svegliarmi dal sonno ed uscire fuori da me. perchè mentre io vivo non curandomi del resto, c'è gente che non riesce più a svegliarsi. E lì non importa quanto tu conoscessi quella persona, o quanto il suo nome risultasse insignificante. Importa solo che noi siamo ancora qui a respirare. importa che io sono ancora qui a riflettere sull'infinito, sulla purezza e ad assaporare il mio ennesimo libro alla luce di una lampada da cucina, leggendo felicemente un bigliettino con su scritto AMAMI!!. mentre qualcuno se ne và, dopo aver lottato e sofferto.


e allora pensi che infondo tutto quello che abbiamo è la percezione di qualcosa che come la sabbia ci scivola dalle dita e si perde nel vento di una giornata qualunque.



Signorina Anarchia